CARLO CORDUA
Carlo Cordua nasce a Napoli nel 1963. Ha esposto nelle maggiori città d'Italia oltre che in Francia, Spagna, Inghilterra, Belgio, Stati Uniti, Canada, Argentina. Cordua ha legato la sua fortuna anche alla tecnica del pastello, nella quale è riconosciuto Maestro. Suoi pastelli sono infatti presenti nei Musei di Budapest, Wesprem, Cracovia, Pitest, e Montreal. Così si racconta lui stesso:
"L'interesse della mia ricerca è incentrato sul paesaggio. E sempre di più avverto l'esigenza di raccontarlo attraverso la dimensione del ricordo. Nascono, così, immagini evanescenti e rarefatte che evocano marine, campi, declivi, insomma una natura sgombra di artifici, a riparo della presenza, spesso molestata dall'uomo. I paesaggi, per me, hanno un carattere fortemente simbolico. Essi, infatti, sono mutuati dai sentimenti più reconditi di un'infanzia mitica, ed esprimono, attraverso i colori e le atmosfere, l'aspetto più autentico della mia personalità. Il mio lavoro, in questi anni, è fortemente caratterizzato dall'uso privilegiato del pastello. E' questa un'esperienza tecnica stimolante, che mi rimanda alle fantasie e alla creatività dei primi approcci di colore. E' il medium indispensabile per rendere possibile quella sorta di filtro alchemico che è la trasposizione di lontane emozioni in nuove immagini, attraverso un colore che accarezza le cose. E' certamente, quella del pastello, una tappa della mia ricerca importante e affascinante, che avverto come preludio ad altre straordinarie esperienze."
Carlo Cordua

"Dipingo l’albero e ne traggo ispirazione per i miei lavori per gli insegnamenti che traspaiono dal suo essere. L’albero subisce ma non si vendica, è sempre generoso con l’uomo senza distinzione alcuna, non solo con l’uomo, è generoso con il creato…e questo per me è meraviglioso. [...] L’albero nel mio immaginario è un riferimento importante, quasi una metafora per l’essere umano. All’albero puoi fare qualsiasi cosa, subisce molestie di ogni tipo ma continua a donare frutti. Così dovrebbe essere per l’uomo, non dovrebbe coltivare il rancore ma la speranza, non dovrebbe distruggere ma mantenersi in uno stato di creazione continua. L’uomo come l’albero dovrebbe mantenersi in equilibrio sotto ogni tempo, farsi plasmare dal vento degli accadimenti andandogli incontro e restare fermo nelle sue proposizioni e nei suoi principi."
Continua Carlo con le sue parole e con i suoi pastelli...
Io invece ho raccontato alcuni suoi dipinti in questo video per voi
Leggi l'intervista a Carlo Cordua
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JUNE URAJEREKA
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clicca sull'immagine per entrare nel sito di June |
Oggi parliamo di June Uriagereka
un'artista dei Paesi Baschi che, è davvero il caso di dirlo, è molto in
sintonia con lo spirito dei boschi. June si presenta con queste parole :
" I have been drawing,painting and creating things since I can remember .
I like secret gardens, misty and rainy days, tea, old keys, ivy and
mushrooms, forests, moss and fallen leaves, storms, dark skies and the
moorland and its ghosts..."
Amo disegnare, dipingere e creare cose da quando ne ho memoria. Mi piacciono i giardini segreti, le giornate nebbiose e piovose, il tè, le chiavi antiche, l'edera, i funghi, i boschi, il muschio e le foglie cadute, le tempeste, i cieli scuri e la brughiera con i suoi fantasmi...
June è un' artista autodidatta. Dipinge con colori acrilici e matite colorate su legno, crea scatole dipinte a mano e opere d'arte da indossare. I suoi quadri sono ispirati alla natura, hanno come soggetto fate, animali, piante, folklore, miti e fiabe.
Questa passione nasce fin da piccola quando ha scoperto "Faeries" un libro di Brian Froud e Alan Lee ed è rimasta affascinata dalle storie magiche e dalle bellissime illustrazioni* (cliccate sulla copertina qui a fianco per vedere il libro). Così June è cresciuta credendo in fate, folletti, driadi e in tutti gli altri spiriti della natura.
Le sue illustrazioni e le sue creazioni, infatti, hanno tutte queste
tematiche e sembrano uscite dal portagioia di una fata del bosco. Sono
rimasta molto colpita dalle sue creazioni e in particolare dai toni
malinconici, ma mai tristi, che hanno tutti i suoi personaggi femminili.
Le sue creazioni del tutto originali utilizzano diversi supporti, ci
sono ciondoli in legno con cordoncini di pizzo e piccole decorazioni in
charme, portagioie e carillon, piccole cornici e dipinti, miniature,
segnalibri. La maggior parte degli oggetti sono in legno, tutti dipinti e
decorati a mano, i colori hanno i toni dei boschi, verde muschio e
terre, e delle fate, azzurri e turchini, bianchi e smeraldo, i soggetti
sono sempre fate e spiriti del bosco, poi animali come volpi, lepri,
gufi e civette, tutte creature legate al mondo celtico e alla cultura
druidica. Sicuramente è un'artista che ha saputo fare della sua passione
per il mondo delle fate e dei boschi un'attività del tutto originale e
di successo. Il suo sito web
ci accoglie con una bellissima atmosfera fatata a partire dall musica e
dai suoni della foresta e non ultima una citazione tutta da rubare di W.B. Yeats tratta da "The stolen Child".

"Come away, O human child! To the waters and the wild With a fairy, hand in hand, For the world's more full of weeping than you can understand ..."
Si tratta di un poema pastorale basato su una visione romantica della mitologia irlandese, tema più volte trattato da Yeats. La cosa da notare in questa poesia è la tristezza. Il mondo reale è pieno di dolore e di tragedia (For the world's more full of weeping
than you can understand ) e le fate portano via il bambino in un posto migliore. Questo suona un po' come l'idea cristiana di Paradiso e si potrebbe ipotizzare che il bambino muore alla fine. Tuttavia, le fate, nel cercare di aiutare il bambino lo allontanano dalla sua famiglia e dalla sua casa ma non si parla di morte. Anche questo è un tema ricorrente in Yeats, e nel suo "return to mother Ireland" i personaggi spesso vanno via di casa e si lasciano tutto alle spalle. Interessante notare che Loreena McKennit (ascolta il brano) ha
inciso una bellissima canzone musicando questa leggenda di Yeats ...
Beh ora sto divagando perchè gli spunti qui son davvero tanti ...
comunque non posso che essere d'accordo con questa bellissima citazione
che ho riportato sopra e che apre il sito di June invitandoci a fuggire
dal reale mano nella mano di una fata attraverso il mondo del fantastico
e del sogno... in verità bisogna dire anche che questa tristezza che
trapela dal poema di Yeats, è presente anche negli occhi delle fate e
nei personaggi malinconici di June ...e allora vediamoli e già che ci
siamo entriamo nel sito per immergerci nelle
delicate atmosfere verdi dove troveremo il portfolio con tutte le
opere, e il reparto vendita in cui poter acquistare le stupende
creazioni. Invece in questo video con la bellissima musica di Lay of Nimrodel: testo da J.R.R. Tolkien, musica di Margaret Davis, ho raccolto alcuni dei suoi lavori ... buona visione!
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ANDRES RUEDA

visita il blog di Andres Rueda
Oggi
parliamo di un artista di Granada, una persona di squisita gentilezza e
un amico con cui scambiamo poesie e vedute pittoriche. Andres Rueda
nasce a Piedrahìta il 18 giugno 1956. Vive a lavora a Granada dove
dipinge a colori vividi in stile impressionista i temi naturali a lui
cari, con grande passione.
E' la natura che parla attraverso i
colori di Andres, le pennellate delicate sembrano sfumare nel sogno una
realtà vista e interpretata con gli occhi del cuore.
Ogni dipinto
assorbe la personalità dell'artista di Granada fino a trasportare sulla
tela la magia di un'emozione davanti a un tramonto, un paesaggio, un
albero solitario.
Il cromatismo del colore, movimentato da intense
sfumature, sa parlare agli occhi con il linguaggio poetico. Ogni
dipinto sa diventare un nuovo "poema en blanco" che ognuno di noi può
interpretare con i propri occhi. La natura è una poesia in bianco in cui
la mente può spaziare tra mille sfumature e interpretazioni di forme e
colori... Andres sa dare voce a tutto ciò con gran maestria, ma il modo
migliore per parlare di lui è osservare i suoi lavori e lasciarsi
trasportare dalla magia delle sue pennellate... In questo video ho
raccolto molte sue opere, buona visione !
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Alice Mason è muralista, pittrice e decoratrice specializzata ha lavorato in Francia, Los Angeles, Londra e Las Vegas.
Per la città natale di Shakespeare ha dipinto disegni medievali con un piccolo team di artisti, su stoffe murali, in pigmenti ei materiali originali. Questo lavoro è apparso frequentemente nei media.
ha avuto molti clienti prestigiosi tra cui il sultano dell'Oman.
Come artista e pittore mie ispirazioni variano dalla metafisica, spiritualità laica, testi antichi, storia e tradizioni, attraverso al cinema e alla cultura popolare.
Il suo lavoro è raramente puramente figurativo in senso letterale, ma di solito ispirato dalla fantasia, la fantasia dei sogni della mente inconscia e cosciente.
Alice si ispira al lavoro di molti artisti, dal Beato Angelico a Picasso e Chagall. Ama il surrealismo e l'arte kitsch . Anche l'arte religiosa e l'iconografia dal sublime al sentimentale, l'arte aborigena, arti applicate altamente decorative e ceramiche.
Alice dice di se:
Sono un raffinata artista / pittrice e una madre. Per me l'arte è tutta immaginazione, e il mio lavoro raramente è puramente figurativo. Mi piace l'idea di poter creare la nostra realtà, nell'arte come nella vita. E 'mia intenzione, nel mio lavoro e nel mio mondo, di creare un'utopia, o una sensazione di un paradiso all'interno del multiverso. Nel processo di creazione creo un mondo. Io sono una tessitrice di sogni. Cerco di trasmettere l'equanimità di serenità e luce. A volte con il surreale , i miei interessi di spiritualità laica, fisica quantistica e metafisica si riflettono nei miei quadri. Sono affascinata dalla nozione di mondi paralleli, e come un unico leggero spostamento percettivo può modificare tutto. Al momento il mio amore per i miti archetipi femminili, come le sirene sono la mia passione. Ho sempre avuto un costante rispetto per le immagini e le icone della Madonna col Bambino , che rappresenta nutrimentoe amore sacro. Mi piace anche dipingere angeli e di esseri benevoli di altri mondi. Le mie altre passioni pittoriche sono più astratte decorative dell' immaginario 'cosmico', in cui esploro il mondo a un livello più quantico / molecolare e il nostro posto e forma all'interno dell' infinito universo. Sono un 'avida lettrice di letteratura metafisica.
Per la città natale di Shakespeare ha dipinto disegni medievali con un piccolo team di artisti, su stoffe murali, in pigmenti ei materiali originali. Questo lavoro è apparso frequentemente nei media.
ha avuto molti clienti prestigiosi tra cui il sultano dell'Oman.
Come artista e pittore mie ispirazioni variano dalla metafisica, spiritualità laica, testi antichi, storia e tradizioni, attraverso al cinema e alla cultura popolare.
Il suo lavoro è raramente puramente figurativo in senso letterale, ma di solito ispirato dalla fantasia, la fantasia dei sogni della mente inconscia e cosciente.
Alice si ispira al lavoro di molti artisti, dal Beato Angelico a Picasso e Chagall. Ama il surrealismo e l'arte kitsch . Anche l'arte religiosa e l'iconografia dal sublime al sentimentale, l'arte aborigena, arti applicate altamente decorative e ceramiche.
Alice dice di se:
Sono un raffinata artista / pittrice e una madre. Per me l'arte è tutta immaginazione, e il mio lavoro raramente è puramente figurativo. Mi piace l'idea di poter creare la nostra realtà, nell'arte come nella vita. E 'mia intenzione, nel mio lavoro e nel mio mondo, di creare un'utopia, o una sensazione di un paradiso all'interno del multiverso. Nel processo di creazione creo un mondo. Io sono una tessitrice di sogni. Cerco di trasmettere l'equanimità di serenità e luce. A volte con il surreale , i miei interessi di spiritualità laica, fisica quantistica e metafisica si riflettono nei miei quadri. Sono affascinata dalla nozione di mondi paralleli, e come un unico leggero spostamento percettivo può modificare tutto. Al momento il mio amore per i miti archetipi femminili, come le sirene sono la mia passione. Ho sempre avuto un costante rispetto per le immagini e le icone della Madonna col Bambino , che rappresenta nutrimentoe amore sacro. Mi piace anche dipingere angeli e di esseri benevoli di altri mondi. Le mie altre passioni pittoriche sono più astratte decorative dell' immaginario 'cosmico', in cui esploro il mondo a un livello più quantico / molecolare e il nostro posto e forma all'interno dell' infinito universo. Sono un 'avida lettrice di letteratura metafisica.
Nella nostra pagina fb trovi il nostro album dedicato a lei e qui il nostro video ...buona visione !
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SARA STRADI (LO SPAZIO BLU)

Sara Stradi è la creatrice de Lo spazio Blu
un luogo magico fatto di dipinti avvolgenti che stimolano la
meditazione e l'immersione nel multiverso "mondo di Sara" in cui la
metamorfosi, il movimento, la creazione sono i protagonisti assoluti
assieme alle tonalità blu...
Il
blu è il colore del cielo, del mare, dei laghi delle grandi distese
d'acqua ...Nell'Antico Egitto il blu era opposto al rosso ed era
considerato il colore dell'introspezione e dell'infinito, per i Maya il
blu non si distingue dal verde e dal punto di vista linguistico esiste
una sola parola per definirli. Nella loro mistica il blu-verde è il
colore del centro dell'universo.Il blu rappresenta il colore dell'Anima,
l'acqua calma e profonda, la lealtà, la profondità dei sentimenti,
l'acutezza meditativa. Esprime una sensazione di completa calma, pace,
eternità, serenità, quiete, armonia, sicurezza e unione, gioia e piacere
di vivere. La sua percezione sensoriale equivale alla dolcezza, la sua
emozione alla tenerezza; da' una sensazione di tranquillità,
soddisfazione, adattamento. L'organo corrispondente è la pelle (l'acne o
l'eczema possono indicare un problema connesso con l'amore, gli affetti
intimi, la famiglia, il matrimonio); ha un effetto calmante sul sistema
nervoso centrale, la pressione, il polso e la respirazione. Rappresenta
la comunicazione, la creatività, l'ascolto, la risonanza. Le sue
caratteristiche equilibrate sono: voce risonante, buon ascoltatore,
senso del ritmo e tempismo, comunicazione chiara, creatività. Il blu è
la ricerca di un orientamento di autoespressione. La scelta del colore
blu può indicare la ricerca di pace, armonia, tranquillità,
gratificazione, un ambiente calmo e familiare, privo di fastidi, ove le
situazioni si sviluppino in maniera libera da contese; può anche
indicare il bisogno di poter sia dare che sentirsi degni di fiducia.Il
blu corrisponde al chakra della gola Visshudhi che significa purificare
ed è situato presso la prima vertebra cervicale.
La parola chiave del blu è purificazione, con rendere puro si intende la capacità di separare ciò che è velenoso, nocivo da quello che non lo è. Pertanto il blu purifica l'aria, l'acqua e così può aiutare il nostro corpo ad eliminare i "veleni", infatti è un potente antisettico.Il blu raffredda ma, quando è di origine vegetale (Indigofera Tinctoria***), è anche un ottimo termoisolante.Il blu calma e rilassa la mente aiutandoci ad aprirci al mondo metafisico. Un bagno nel colore blu è un iniezione dell'elemento spazio ed è un potente rinfrescante e calmante.La funzione del blu è quella di racchiudere, comprendere."Lo spazio Blu" di Sara racchiude un mondo in cui esistono tutte le sfumature che ho citato prima...
Leggiamo come Sara dipinge se stessa :
"Mi chiamo Sara e sono nata a Milano il 13/2/1973.La mia pittura è un intento a dipingere l'essere umano, l'anima, l'amore e le energie che avvolgono l'aria... tutte. Quelle che l'uomo crea, quelle che l'uomo ha in sé, e quelle che vivono nell'universo. Spero di riuscire a trasmettere qualcosa di bello. Spero di riuscire a strappare un sorriso, o una lacrima ... Spero di stimolare il "sentire" delle persone, della gente... di noi... anche se la natura è già piena di stimoli! Credo nell'uomo e nelle sue grandi potenzialità. Credo nel divino nell'uomo... anche se è sempre più raro."
**** (Indigofera Tinctoria)
La parola chiave del blu è purificazione, con rendere puro si intende la capacità di separare ciò che è velenoso, nocivo da quello che non lo è. Pertanto il blu purifica l'aria, l'acqua e così può aiutare il nostro corpo ad eliminare i "veleni", infatti è un potente antisettico.Il blu raffredda ma, quando è di origine vegetale (Indigofera Tinctoria***), è anche un ottimo termoisolante.Il blu calma e rilassa la mente aiutandoci ad aprirci al mondo metafisico. Un bagno nel colore blu è un iniezione dell'elemento spazio ed è un potente rinfrescante e calmante.La funzione del blu è quella di racchiudere, comprendere."Lo spazio Blu" di Sara racchiude un mondo in cui esistono tutte le sfumature che ho citato prima...
Leggiamo come Sara dipinge se stessa :
"Mi chiamo Sara e sono nata a Milano il 13/2/1973.La mia pittura è un intento a dipingere l'essere umano, l'anima, l'amore e le energie che avvolgono l'aria... tutte. Quelle che l'uomo crea, quelle che l'uomo ha in sé, e quelle che vivono nell'universo. Spero di riuscire a trasmettere qualcosa di bello. Spero di riuscire a strappare un sorriso, o una lacrima ... Spero di stimolare il "sentire" delle persone, della gente... di noi... anche se la natura è già piena di stimoli! Credo nell'uomo e nelle sue grandi potenzialità. Credo nel divino nell'uomo... anche se è sempre più raro."
**** (Indigofera Tinctoria)
Materia tintoria: INDACO
Il colore blu lo si ottiene dall’Indigofera Tinctoria, tra le più importanti materie coloranti naturali di origine vegetale, intorno alla quale aleggia un alone di mistero e magia che si ritrova in tutte le culture: dall’antico Egitto, ai Maya ed Aztechi, dall’Africa all’estremo oriente ed India.
Per citare solo alcuni esempi, in Marocco si ritiene che il delicato processo di tintura con l’Indigofera vada a male se nelle vicinanze qualcuno mente, in Thailandia invece si ritiene che ciò accada se nel villaggio qualcuno è morto. Una particolare attenzione viene data alle vasche per la fermentazione (vat), nell’isola di Rodi infatti vi vengono posti sopra degli amuleti, in Himalaya ad uno straniero non è permesso avvicinarvisi e, per l’eterno conflitto maschio-femmina, se il tintore è un uomo nessuna donna si deve avvicinare e viceversa.
I tintori giapponesi hanno uno stretto rapporto di amicizia con l’Indaco tanto che nel linguaggio parlato ”ai” significa sia indaco che amore; all’inizio di ogni anno i tintori venerano con speciali cerimonie il dio della tintura per assicurarsi buona fortuna prima di iniziare il loro straordinario lavoro.
Tutto ciò non appare affatto strano quando si conosce il complesso procedimento dell’estrazione del colore dall’Indigofera, che in se racchiude tutto il significato simbolico del blu. Si tratta infatti di rendere solubile l’estratto di indaco, che è un potente antibatterico, attraverso un lungo processo di fermentazione naturale per mezzo del quale prende vita un nuovo pigmento solubile in acqua.
A differenza di tutte le altre materie tintorie con l’Indigofera Tinctoria non si ottiene il colore direttamente ma attraverso una trasformazione alchemica molto affascinante da vedere poiché quando togliamo un filato, dopo averlo immerso nella vasca con l’indaco, dapprima assume il colore giallo poi attraverso l’ossigenazione diventa verde e quindi blu.
Nella nostra pagina fb trovi l'album a lei dedicato qui il video da me creato ...buona visione ...Il colore blu lo si ottiene dall’Indigofera Tinctoria, tra le più importanti materie coloranti naturali di origine vegetale, intorno alla quale aleggia un alone di mistero e magia che si ritrova in tutte le culture: dall’antico Egitto, ai Maya ed Aztechi, dall’Africa all’estremo oriente ed India.
Per citare solo alcuni esempi, in Marocco si ritiene che il delicato processo di tintura con l’Indigofera vada a male se nelle vicinanze qualcuno mente, in Thailandia invece si ritiene che ciò accada se nel villaggio qualcuno è morto. Una particolare attenzione viene data alle vasche per la fermentazione (vat), nell’isola di Rodi infatti vi vengono posti sopra degli amuleti, in Himalaya ad uno straniero non è permesso avvicinarvisi e, per l’eterno conflitto maschio-femmina, se il tintore è un uomo nessuna donna si deve avvicinare e viceversa.
I tintori giapponesi hanno uno stretto rapporto di amicizia con l’Indaco tanto che nel linguaggio parlato ”ai” significa sia indaco che amore; all’inizio di ogni anno i tintori venerano con speciali cerimonie il dio della tintura per assicurarsi buona fortuna prima di iniziare il loro straordinario lavoro.
Tutto ciò non appare affatto strano quando si conosce il complesso procedimento dell’estrazione del colore dall’Indigofera, che in se racchiude tutto il significato simbolico del blu. Si tratta infatti di rendere solubile l’estratto di indaco, che è un potente antibatterico, attraverso un lungo processo di fermentazione naturale per mezzo del quale prende vita un nuovo pigmento solubile in acqua.
A differenza di tutte le altre materie tintorie con l’Indigofera Tinctoria non si ottiene il colore direttamente ma attraverso una trasformazione alchemica molto affascinante da vedere poiché quando togliamo un filato, dopo averlo immerso nella vasca con l’indaco, dapprima assume il colore giallo poi attraverso l’ossigenazione diventa verde e quindi blu.